Come riconoscere quando davanti a noi abbiamo una persona che mente sapendo di mentire? Alcuni metodi infallibili smascherano il bugiardo.
Bugie, bugie, bugie. L’antica arte della menzogna attraversa i secoli e il nostro tempo non fa certo eccezione. Certo: i motivi per dire bugie sono tanti e non tutte le bugie sono dette a fin di male. Solo Kant pensava che si dovesse sempre e comunque dire la verità, anche davanti a un regime dispotico impegnato a perseguitare ingiustamente l’amico dissidente che nascondete in casa vostra.
A volte la bugia può essere una tattica di protezione e difesa. Ma qui non pensiamo tanto alle bugie a fin di bene, pronunciate per proteggere una vita minacciata dalla violenza e dal dispotismo. C’è infatti chi usa la bugia come un’arma per offendere, diffamare, vendicarsi o seminare semplicemente zizzania. Per non parlare delle menzogne dei bugiardi patologici, dei manipolatori o dei mitomani di ogni risma.
Come smascherare i bugiardi che amano mentire al punto da trasformare la bugia in una sorta di opera d’arte, in un’abilità da affinare progressivamente come lo scultore col suo scalpello? I più pericolosi “superdiffusori” di bugie sono quelli che hanno bisogno di mentire come di respirare. La menzogna si confonde ormai col loro essere stesso. Senza mentire i bugiardi seriali perderebbero la loro aura attrattiva, smetterebbero di sentirsi superiori agli altri e vedrebbero svanire un prezioso strumento per affermare il loro prestigio sociale.
Quella del bugiardo è una recita che però ha un problema grosso come una casa con una realtà ostinata: i fatti. Proprio i fatti rappresentano lo strumento più potente per smascherare un bugiardo. Spesso il bugiardo è anche un manipolatore: mente e racconta storie fantasiose perché vuole qualcosa da noi.
Ma dicevamo dei fatti come antidoto alla menzogna. Un bugiardo potrà vantare le sue eccelse virtù morali, ma ben difficilmente avrà successo nel cercare di convincervi che un umile cavolo è, in realtà, una splendida rosa rossa.
Questo fa capire che il bugiardo ha un problema con la coerenza e anche col tempo. Più passa del tempo con voi, più il bugiardo si espone al rischio di incongruenze che lo porterebbero a essere smascherato. Mai dimenticarlo: il tempo gioca a favore nostro nel braccio di ferro con un bugiardo. A patto di saper osservare con attenzione le mosse del mentitore.
Il realismo è il grande nemico della menzogna. La verità, il contrario della bugia, non è altro che la corrispondenza tra i fatti reali e le nostre parole. C’è poi tutto l’aspetto del linguaggio non verbale. Attraverso il corpo possiamo individuare tutta una segnaletica della menzogna. Il sorriso del bugiardo, per esempio, lancia segnali facili da individuare. Altri “segnali” corporei della bugia sono fatti come distogliere spesso lo sguardo e sbattere le palpebre con eccessiva frequenza.
Osserviamo bene anche la tendenza a distanziarsi, a incrociare le braccia e a gesticolare con grande rapidità. Tutti segnali di nervosismo tipici di chi ha qualcosa da nascondere e non ce la sta raccontando giusta. Quando comincia ad accorgersi che abbiamo mangiato la foglia, il bugiardo in genere comincia poi ad alzare la voce e a cambiare versione della sua storia (aggiunge dettagli per aumentare la propria credibilità).
Altri tratti tipici sono le reazioni rabbiose o la dissimulazione, il tentativo di colpevolizzarci in quanto incapaci di “empatizzare” con lui. Segnali ai quali potrebbero sommarsi una sudorazione eccessiva e il bisogno compulsivo di spiegarsi. Ma il diluvio di telefonate, messaggi, vocali non è altro che l’estremo tentativo del bugiardo di confonderci con le sue chiacchiere: l’ennesimo depistaggio.
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