Tutti voi conoscete Maurizio Mattioli, attore romano dalla simpatia trascinante che ha fatto la storia di cinema e tv nel nostro paese. Le parole sul carcere lasciano riflettere.
L’artista ha voluto spiegare cosa è accaduto, spiegando nel dettaglio la sua versione. Il pubblico ha risposto in massa con messaggi di solidarietà.
Nato a Roma il 3 giugno del 1950, Mattioli ha una filmografia sterminata che lo vide debuttare nel 1973, ad appena 23 anni, nel film di Mariano Laurenti Patroclooo!… e il soldato Camillone, grande grosso e frescone. Sono anni magici per la commedia italiana e Maurizio contribuisce con il suo modo di fare da vero romano, personaggio che interpreta in tantissimi film e riscuotendo successo sia dalla critica che dal pubblico.
In carriera ha lavorato con i registi più importanti del panorama nazionale da Pasquale Festa Campanile a Sergio Martino, da Carlo Verdone a Caro Vanzina, fino a Neri Parenti, Enrico Oldoini, Marco Risi e Pier Francesco Pingitore. Una carriera in cui ha spaziato recitando molto anche a teatro e risultando perfetto come doppiatore di diversi attori internazionali. Ma lo sapevate che è stato in carcere? Il suo racconto ci fa capire molte cose su quanto accaduto.
Maurizio Mattioli venne arrestato nel 1995 per spaccio di cocaina e rimase per un mese nel carcere di Poggioreale a Napoli. Fu lui stesso a dichiarare a DiPiù: “Fui arrestato con l’accusa di spaccio, ma ero stato coinvolto ingiustamente. Feci un mese di carcere a Poggioreale, a Napoli. Sapevo che la verità sarebbe venuta a galla, infatti fui assolto, ma ero addolorato per i miei cari, per il fatto che a mia moglie avevano tolto il saluto. Anche in quelle settimane nel carcere di Napoli la preghiera mi ha aiutato tanto. Mi diede la forza di uscire da una situazione che avrebbe abbattuto chiunque”.
Nel 1996 fu rinviato a giudizio e al termine del processo fu totalmente assolto. Terminò così una storia assurda che però ha segnato la sua vita. Inutile negare che fare un mese di carcere per una brava persona come Mattioli è stato un dolore portato dentro a lungo e che difficilmente potrà dimenticare.
La sua carriera, per fortuna e anche per la sua bravura, non ha subito nessuna frenata e Maurizio ha continuato sempre a recitare con ottimi risultati. E per fortuna che nel 1996 non esistevano i social network perché altrimenti di veleno ne avrebbe sentito scorrere ancora di più e soprattutto ingiustamente.
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